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presenzazione del libro UAGG – Roberto Cantarutti
Dicembre 1, 2016 h 18:30 - 20:00
Alla galleria Prologo in via Graziadio Isaia Ascoli 8/1 – 34170 Gorizia
il 1° dicembre alle 18.30
Opere di Roberto Cantarutti, Letture dei Poeti Benendanti,
per la presenzazione del libro UAGG! ed.wcomix
“UAGG!”, (acronimo di Ungaretti Allen Giuseppe Ginsberg) prende il titolo dal tema della manifestazione di poesia e arti visive e performative Notturni diversi, organizzata nell’estate 2016 nel comune di Portogruaro dall’associazione dei Benandanti. In particolare l’idea della pubblicazione nasce dalla mostra, curata da Renzo Cevro Vukovich alla galleria Punto Arte Benandante, dove erano esposte le opere di Luciano Lunazzi, Carlo Vidoni, Mattia Campo Dall’Orto e Roberto Cantarutti. Nel fermento originato delle parole dei poeti, dalle immagini che da queste sono state ispirate, abbiamo scelto il lavoro di Cantarutti come meglio rappresentativo di un ciclo così denso di riferimenti e allo stesso tempo del tutto originale per scelta espressiva e poetica dell’artista. Il ciclo delle opere pure realizzate in fasi diverse conservava l’identico germe creativo, come fossero spinte da un’unica fonte d’ispirazione. Probabilmente è proprio questa circolarità che ha poi mosso la scelta di una poesia combinatoria da parte dei sei poeti coinvolti. L’idea di questo apparente inusuale abbinamento di due poeti così apparentemente distanti, per generazioni e tematiche affrontate, come Ungaretti e Ginsberg, si associa a una doppia ricorrenza: i 100 anni dalla pubblicazione di “Porto sepolto” (1916) e i 60 di “Urlo” (“Howl”, 1956). Cercando poi una relazione tra i due poeti si scopre che per una circostanza informale, si sono incontrati realmente, prima a New York e in seguito in occasione del Festival di Spoleto, il 6 luglio del 1967, lo attesta una fotografia storica di Ettore Sottsass. Fernanda Pivano (traduttrice di Ginsberg) registra la lettura da parte di Ungaretti di alcune poesie di Ginsberg il 12 febbraio 1966, presso la libreria di Mario Guida, a Napoli ad attestare una stima e una sensibilità comune. Proprio questa sensibilità a tematiche sociali e civili, una simile, se pure controversa, ribellione alla ragionevolezza e alle regole assodate, sfociano in una visionarietà fuori dal comune che ritroviamo nelle opere pittoriche di Roberto Cantarutti.
I due cicli si articolano su elementi di analoga ispirazione, tanto da apparire anche indistinguibili, specie nelle tavolette con il soldato che levita, nelle opere legate a “Porto sepolto” e in quelle dedicate a “Urlo”, dove le figure sono avvolte in un circolo spirale.
Lo stesso analogo sentire poi cattura i poeti che si lanciano in un esperimento, vicino ai Cadavre exquis, che combina i versi di Ungaretti e Ginsberg con una libertà assoluta, se non vincolata dalle regole di un gioco che affonda le sue radici nel surrealismo, padre di tutti i vizi artistici.